Sulla rivista

PHILM. Rivista di filosofia e cinema nasce per indagare i nodi problematici della contemporaneità, attraversando le forme espressive del cinema, della video-arte e della dimensione audiovisiva in generale. Questa indagine parte dalla convinzione a cui è ispirato il primo numero della rivista, dedicato alle costruzioni del reale: oggi è più che mai necessario interrogarsi sul confine mobile tra immaginario e realtà, tra dimensione iconica e mondo reale, tra schermi e pratiche, tra visuale e gestuale, nella misura in cui concorrono a disegnare insieme il paesaggio culturale del presente e del futuro.

La ricerca che PHILM vuole condurre nella pluralità di voci che vi partecipano e che vi prenderanno parte riguarda pertanto non solo il cinema in senso classico, bensì più diffusamente i modi in cui l’uso dei nuovi dispositivi trasforma la percezione e genera così specifici processi di soggettivazione. Al centro dell’interesse non c’è solo l’effetto di realtà che le immagini producono. I nuovi dispositivi modificano le nostre coordinate spazio-temporali, ridefinendo il significato stesso del concetto di esperienza e quindi quello di soggettività. In questo senso, diventa fondamentale interrogare il rapporto tra dimensione visuale e figure del linguaggio contemporaneo come luogo d’intersezione in cui l’immaginario prende forma.

La rivista si propone come un percorso di ricerca aperto a prospettive transdisciplinari. La sua vocazione filosofica si alimenta nel coinvolgimento di storici e teorici del cinema, estetologi, antropologi e artisti che riflettano sul rapporto fra cinema e pensiero. Qui gli strumenti della filosofia e le pratiche cinematografiche si incontrano per indagare i temi che costituiranno il percorso monografico di ogni numero.

Al centro dell’interesse non c’è solo l’effetto di realtà che le immagini producono. I nuovi dispositivi modificano le nostre coordinate spazio-temporali, ridefinendo il significato stesso del concetto di esperienza e quindi quello di soggettività. In questo senso, diventa fondamentale interrogare il rapporto tra dimensione visuale e figure del linguaggio contemporaneo come luogo d’intersezione in cui l’immaginario prende forma.

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V. 2 (2023): Sulla materia oscura dello sguardo
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Pubblicato: 2023-10-19

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